Il Venture Capital in Italia post pandemia
Il settore del venture capital (VC) si trova oggi in una fase di forte espansione. Nonostante la pandemia abbia colpito duramente pressoché l’intera economia globale ed impattato sulle dinamiche degli investimenti, il settore del venture capital ha saputo reagire repentinamente con una forte ripresa apartire dal secondo semestre del 2020, tale da portare il saldo annuale di Europa e Stati Uniti in positivo e superiore del 23% e 16% rispetto al 2019. Crescita che si è consolidata prepotentemente nel corso 2021, anno in cui il mercato globale del venture capital ha raggiunto livelli senza precedenti e si appresta a registrare il suo massimo storico.
Sulla base degli ultimi dati contenuti del report “Venture Pulse” di KPMG, il primo semestre dell’anno sppena trascorso è stato caratterizzato da un numero di deal superiore a 15.000, per un ammontare complessivo di investimenti in VC pari a 304,3 miliardi di dollari, in significativo aumento (+116%)rispetto a quanto registrato nel primo semestre dell’anno precedente. In termini geografici, l’Europa (60 miliardi di dollari) e gli Stati Uniti (150 miliardi di dollari) hanno raggiunto nuovi massimi storici per i volumi di finanziamento VC, riportando incrementi percentuali ben oltre il 100% rispetto ai valori semestrali pre-pandemia del 2019.
In termini settoriali, i maggiori investimenti nell’ultimo biennio sono stati rivolti principalmente ai settori che hanno beneficiato maggiormente della pandemia, come gaming, fintech, edtech, logistica e home delivery, assistenza sanitaria e biotecnologia. Tuttavia, è importante notare come questo fenomeno non sia da intendersi come mera risposta di breve periodo, ma piuttosto come manifestazione esacerbata ma coerente di un trend già in atto. Molti di questi settori -specie quelli a forte vocazione innovativa, quali software e biomedicale- risultano infatti già nel mirino degli investitori da diversi anni, come dimostrato dal progressivo aumento della rispettiva quota di rilevanza all’interno del portafoglio globale dei VC.
Il balzo in avanti del mercato VC conferma e irrobustisce la ripresa del settore, che appare oggi molto attivo, sostenuto da una quantità significativa di liquidità disponibile sul mercato e dalla necessità sempre maggior (quasi imprescindibile) di investire in business tecnologici e innovativi. In termini prospettici, questi driver sono destinate a durare, favorendo ulteriori sviluppi e crescita del settore del venture capital nei prossimi anni.
Anche in Italia il mercato è in forte accelerazione: dopo la ripresa e crescita degli investimenti in VC nel secondo semestre del 2020, che ha chiuso con investimenti nell’intorno di 378 milioni di Euro (+40% rispetto al 2019), le prospettive per il 2021 sono ancora più rosee. Secondo i dati Aifi e PwC, nel 2021 il venture capital potrebbe decollare, chiudendo oltre la soglia psicologica di un miliardo di Euro. I dati alla mano per il primo semestre supportano tali stime al rialzo, evidenziando come la raccolta complessiva sul mercato italiano del private equity e venture capital sia risultata pari a 2.827 milioni di Euro, registrando un significativo aumento del 194% rispetto ai primi sei mesi del 2020. La crescita del mercato italiano riduce il divario con i grandi partner europei dove il mercato è molto più sviluppato, non solo in termini di capitali movimentati ma anche in termini di operatori. Sempre secondo i dati raccolti da Aifi, la Francia ha registrato investimenti per oltre 2,1 miliardi di Euro nel 2020, la Germania per 1,9 miliardi e il Regno Unito per 1,8 miliardi di Euro. In termini di numero di operatori, l’Italia registra all’incirca 30 operatori, contro i 110 di Francia, 150 del Regno Unito e 160 della Germania, implicando un contributo maggioritario da parte di operatori esteri agli investimenti in VC in Italia. Ma il trend di crescita del mercato VC interno lascia certamente ben sperare e apre le porte a numerose opportunità di sviluppo.
Al netto di numerose e crescenti iniziative private, un forte segnale di sviluppo per il venture capital in Italia arriva dal settore pubblico con il recente Decreto Legge Infrastrutture che ha disposto che il MiSE potrà sottoscrivere fino a 2 miliardi in quote o azioni di fondi per il venture capital gestiti da Cdp Venture Capital Sgr. Tale iniziativa contribuirà al rafforzamento dell’ecosistema VC del Paese, non solo direttamente, ma anche indirettamente, attraendo un numero crescente di operatori privati. In aggiunta, dimostra una presa di coscienza circa l’importanza di supportare le giovani imprese, riconoscendo il fatto che sono proprio le realtà maggiormente tecnologiche ed impegnate sui nuovi filoni quelle che in futuro potranno diventare realtà di rilevanza nazionale e internazionale, in grado di generare occupazione e benessere diffuso.
A cura di:
Fabio Trabucchi
Sebastian Birolini (Università degli Studi di Bergamo)
17/02/2022